Alcuni impianti ad agganciamento, delle prime generazioni, non avevano spaziatore. I veicoli venivano messi in linea quando c'erano passeggeri, spinti a mano nel giro stazione e poi "consegnati" alla trave di lancio. Una bellissima foto della vecchia Ovovia Piemonte Funivie dell'Abetone, appena aperta. Si nota la distribuzione irregolare degli ovetti per questo motivo.

In futuro (non ricordo l'anno), è stata dotata di catena di trascinamento veicoli e spaziatore.

Non credo ci fossero motivazioni prettamente tecniche ad ostacolare la movimentazione automatizzata dei veicoli, il fatto era principalmente concettuale:
gli impianti ad ammorsamento automatico erano nati per mandare in linea i veicoli esclusivamente quando serviva (basti pensare alla sfortunata cabinovia di Alagna) e con la comodità dei passeggeri di poter salire e scendere a veicolo completamente fermo.
Infatti i primi ammorsamenti automatici trasportavano molte meno persone all'ora degli equivalenti ammorsamenti fissi con velocità talvolta molto simili.
Il concetto di incremento di velocità e portata, oggi all'ordine del giorno, è venuto solamente dopo, quando ci si è resi conto delle potenzialità del sistema e quindi si sono implementate via via le necessarie automazioni .

Forse poi si è abbandonato questo metodo, oltre alla scomodità, il fatto che la linea veniva magari sbilanciata e dava sforzi maggiori all'argano alla fune e sicuramente ai sostegni

Quello sicuramente. Oltre ad avere carichi sbilanciati lungo la linea, c'era anche la portata oraria non ottimizzata durante l'inverno. Se non ricordo male, sempre parlando dell'ovovia dell'Abetone, con l'introduzione dello spaziatore e del giro stazione automatico, la portata passò da circa 500 p/h a 950.

Lo spaziatore è arrivato con le prime catene o c'è stato un periodo intermedio?