Foto di Krisu patrimonio unesco
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ALAGNA Vecchia funivia Punta Indren
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Non lodatemi troppo, l'espressione del bello emerge da quello che è. Forse avevo la fortuna di potermi passeggiare in quei luoghi pieni di storia e vita d'altri tempi, ma infine non ho creato nulla. L'idea che sempre di più mi convince è che voglio evidenziare quanto ogni sistema tecnico è creato dall'uomo, quanto poi i sistemi tecnici formano il mondo intorno all'uomo. Che sia l'ingegnere che concepisce "a suo modo" il banco di manovra, oppure il macchinista che pur lavorando in un contesto strettamente dettato da norme e logica, infine anche trovo modo ad adattare l'ambiente tecnico intorno a se. Saranno dettagli, ma che tutto sommato distinguono un posto di lavoro che lascia spazio all'essere umano, da quello di una antisettica sala operatoria ipertecnologia.
"Sistemi Tecnologici" sono quelli che si imparano all'università. Quelli che poi si riscontrano nella realtà invece sono -e insisto- "Sistemi Socio-Tecnologici".
:-)
I capitoli sarebbero 5 per la verità:
0/ le miniere di Alagna
1/ il complesso funiviario a Bocchette delle Pisse
2/ la grande torre campanile in cemento armato
3/ la sciovia Bors
4/ la stazione funiviaria a Punta Indren
Lasciatemi qualche tempo, troppe altre cose riempono il backlog del vecchio Kris!
BUBUm, ti ho ridato 10 anni di vita, chiedo scusa per l'errore ;-)
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Ha chiuso un sacco di anni prima che facessero la 2 clf, tanto la pista la potevi fare comunque andando fino a zar oltu.
terminava molto più a sinistre guardando a monte, sotto la stazione della funivia, a cui era collegata da un tunnel di lamiera che non so cosa contenesse (non ci si passava, si scendeva sulla destra, sotto le fosse della funivia).
si andava sci ai piedi (senza poggiasci)
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La monoposto è stata demolita dopo la costruzione della seggiovia biposto, come si nota da questa foto della demolizione
https://www.bertinicostruzioni.it/re...lta-quota.html
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La seggiovia biposto fu costruita insieme alla cabinovia Alagna-Pianalunga nel 2000, per connetterla con Bocchette delle Pisse. La seggiovia biposto si era resa necessaria dato che la storica funivia era stata abbattuta, e la seggiovia monoposto partiva ben più in alto, se non erro dove ora vi è il bacino per l'innevamento artificiale.
Non so esattamente quando fu rimossa, forse in ambito della costruzione del bacino. Curiosamente è stata rimossa fino all'ultimo sassolino, impossibile trovare fondazioni di plinti o altro, non rimane assolutamente niente. Caso raro.
Durante un'escursione in settembre 2004 la vistai, era sempre li, con il suo tunnel in legno sospeso, che connetteva la stazione della seggiovia con quella della funivia, passando attraverso la fossa (unicamente per gli addetti della seggiovia?).
Last edited by krisu; 01-02-2022, 00:36.
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Ringrazio anche io Krisu per il preziosissimo reportage e poi tutti gli altri utenti di questo meraviglioso Forum che hanno animato e animano tutt'ora questa discussione che, nonostante sia riferita ad un impianto in disuso da oltre 3 lustri, suscita costante interesse tra gli appassionati e non.
Resto dunque in attesa dei capitoli successivi; queste foto eccezionali testimoniano ancor di più a mio parere quanto la funivia dell'Indren deve aver rappresentato nell'epoca in cui è stata concepita e realizzata: le dimensioni, l'imponenza e la robustezza delle stazioni, l'estensione della linea, il dislivello complessivo .. Un impianto pazzesco, calcolato e costruito a mano e con l'ausilio di tecnologie che oggi forse scoraggerebbero realizzazioni di analoga gravosità.
Sarebbe pertanto auspicabile un restauro della stazione a monte a scopo museale, che sarebbe oltretutto arricchita dalla presenza della cabina che se non erro, mi sembra sia stata ancorata e quindi tenuta sospesa nella sua posizione originale (una pavimentazione in vetro a chiusura della fosse consentirebbe ai visitatori di avvicinarsi e di osservare il panorama da un punto di vista incredibile e in assoluta sicurezza).
L'apertura poi di un rifugio nei locali del vecchio ristorante self service aggiungerebbe un ulteriore utilità alla conservazione dell'intero complesso a Punta Indren; una memora storica di quello che fu lo sviluppo turistico dello sci sul Monte Rosa e del genio ingegneristico di quell'epoca.
Cosa ne pensate?
Ciao e grazie,
Michelangelo
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Che se non hanno neanche fatto un bar o in chiosco di hot dog al comodo arrivo del funifor figuriamoci se fanno un locale in un rudere da raggiungere a piedi sul ghiaione di un ex ghiacciaio.
Corrente elettrica?
Acqua corrente?
Scarichi?
Norme antiincendio?
Solo per citare le prime cose che mi vengono in mente...
Approvvigionamenti? In elicottero? Sbattimenti chevuno affronta per un rifugio che ha senso in ottica alpinistica, dove ti chiedono 70 euro di mezza pensione.
L'ultimo tentativo eroico di albergo d'alta quota é stato il Guglielmina.
Sogno letteralmente andato in fumo, e nessuno ha mai più preso in mano il bellissimo rifugio (ex albergo) città di Vigevano li vicino.
A parte noi, a quanta gente interessa vedere una brutta vecchia cabina Lovisolo?
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A nessuno; al Monte Bianco la gente ci va solo perché parte del complesso di visita di tutta la stazione intermedia, ma si tratta di una stazione completamente ristrutturata come nuova, e non ci va sicuramente per vedere la vecchia stazione, anzi la maggior parte della gente non sa neanche cosa sia quell'argano che trovano al centro della stanza.
Rimaniamo con i piedi per terra valutando costi e potenziali introiti....
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Ovviamente non si puo solo lasciare la vecchia cabina e la stazione,perché a ciò sono veramente pochi gli interessati.
Ma inserire una passeggiata sul ghiacciaio guidata e accessibile a tutti potrebbe interessare a molti. Evidenziare ritiro dei ghiacciai che qui si puo toccare veramente con mano.
e poi lo sci autunnale. L importante è soddisfare più palati e non solo uno
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Sempre bello vedere immagini dal passato...la seconda cartolina è un fotomontaggio avendo le due cabine sulla stessa linea di sx...ricordo, infatti che l'incrocio a metà strada avveniva tra il sostegno 2 (quello con torre in cls) ed il sostegno 3 in pieno vuoto...la cartolina invece ritrae la zona appena fuori dalla Bocchetta delle Pisse
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Questa fu la mia prima Ceretti & Tanfani....
Sapendo dell'imminente incerto futuro della funivia, nel 2005, a 17 anni, andai a visitare la funivia di Punta Indren. Non avendo ancora la patente e abitando a Milano una mattina presi il pullman e andai ad Alagna. Tramite un giro di amicizie avevo contattato il capo servizio chiedendogli se quel giorno mi potesse far visitare l'impianto e da questa mia visita nacque la MONOGRAFIA che c'è sul nostro sito:
https://www.funivie.org/web/alagna-f...-punta-indren/
Posso assicurarvi che il paesaggio circostante e che si vede salendo con la funivia è fantastico fin dal passaggio del primo pilone! Superando il secondo e il terzo ci sono due lunghissime campate che sorvolano i valloni sottostanti e sembra di volare! Salendo, quando si arrivava al terzo pilone (basso e incastonato nella roccia) non mi sarei mai aspettato un altro lungo e fantastico sorvolo! L'arrivo a Indren sembrava ancora lontano!
Tra i vari impianti che ho preso penso che questo sia stato uno dei più belli a livello di paesaggio (e che nulla ha a che vedere con quelli degli attuali impianti di Alagna).
Purtroppo le società devono fare i conti con il Dio denaro... Per motivi che tutti sappiamo l'orientamento si è spostato su altri punti più interessanti logisticamente parlando per i collegamenti con le altre località. A indren non c'era corrente (non c'era nemmeno alla partenza a Bocchetta delle Pisse), non c'era l'acqua, la stazione era tutta da rifare, non c'era più lo sci estivo (motivo in più per non tenere in considerazione Indren) ecc. Situazioni che hanno portato all'abbandono di Indren.
La vecchia stazione, la vecchia cabina, la nostalgia possono piacere a noi appassionati, ma l'utente che viene per qualche giorno di ferie vuole un buon ed adeguato servizio che Indren non poteva dare (negli ani '60 ci si accontentava di tutto).
Concludo dicendo che la monografia è l'unica cosa che mi resta, purtroppo l'hard disk su cui avevo salvato le foto si è rotto e, errore di gioventù, non avevo una copia. Avevo fatto sicuramente dato qualche CD con le foto (mi viene in mente capo servizio ecc.) ma anche loro non trovano più il CD... un verò peccato, mi sarei stampato volentieri qualche foto.
Spero di avervi "sbloccato un ricordo" con il link della monografia.
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Considerato che a monte la cabina è tutt’ora “appesa” in stazione , non dico di ammodernare la struttura creando un museo attrezzato (visto i costi e i potenziali introiti), ma almeno sarebbe bello se si mettesse in sicurezza l’area per quei pochi che passerebbero nei pressi dell’edificio in escursione sull’Indren; un semplice percorso “sicuro” e attrezzato, che attraverserebbe la stazione, arricchito magari da immagini d’epoca.
Una sorta di viaggio nel tempo che riporterebbe alla luce un periodo storico-turistico che la maggior parte della gente non sa nemmeno essere esistito; una testimonianza palpabile di ciò che c'era prima del ritiro del ghiacciaio.
Dunque solo un recupero conservativo, da preservare per le generazioni future; meglio a mio parere che un rudere abbandonato a se stesso.
La cabina c’è; è già un punto di partenza !
Ciao,
Michelangelo
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Viviamo una montagna dove sono state tolte corde fisse o catene dove c'erano da sempre, perché se un ancoraggio si stacca "é colpa di chi l'ha messo".
Non fatico a immaginare la situazione di un pistolino che scavalca la ringhiera e sale sulla cabina per farsi un selfie.
Ora, se il rudere é chiuso ancora ancora, ma se il rudere viene "messo in sicurezza" (da chi? Con che soldi? Certificato da chi? Chi fa manutenzione periodica?) non vorrei essere il proprietario del rudere (o il sindaco se il proprietario non esiste più).
Morale: chi mai farebbe un'opera del genere?
A meno che non rientri come attrazione compresa nella funicard
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I tuoi quesiti sono più che leciti !
Il fatto che la stazione non sia stata demolita e che la cabina sia ancora lì, integra, completa di sospensione e posizionata quasi come fosse in linea, è un’occasione per poter preservare tutto il contesto in modo dignitoso, piuttosto che lasciarlo in stato di totale abbandono, con tutte le conseguenze del caso.
La messa in sicurezza è un opzione per evitare situazioni di potenziale pericolo per chi passasse di lì; dunque una pulizia e raccolta dei rifiuti abbandonati, la chiusura di vani e locali potenzialmente pericolosi, come il piano di imbarco, che andrebbe comunque reso visibile o parzialmente accessibile, come se fosse una sorta di vetrina, con la cabina in bella mostra.
Una sorta di ultimo baluardo, o meglio, un’ultima testimonianza “concreta” (da toccare con mano) di quello che fu il turismo dagli anni ’60 agli anni ’90, quando si sciava su un ghiacciaio che ora non c’è più.
Ciao,
Michelangelo
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Il problema è che se la stazione fosse a valle, con un minimo di afflusso di visitatori, magari l’idea del museo potrebbe stare anche in piedi ( a fatica, visto che sono pochi i musei che stanno in piedi senza finanziamenti e donazioni, ma magari ce la farebbe).
Ma lassù, dove non c’è più nemmeno un impianto che arrivi nelle vicinanze, dove il numero di visitatori sarebbe nettamente inferiore a quello dei corvi che ci girano sopra, secondo me qualsiasi opzione museale o pseudo tale sarebbe destinata a fallire.
Le alternative sono due: lasciare lì tutto com’è a marcire per i prossimi secoli (opzione che ha prevalso fino ad oggi è che probabilmente varrà anche per il futuro) oppure (opzione molto più sensata ma purtroppo anche costosa e quindi con poche speranze) recuperare qualche pezzo (cabina, motori, strumentazione…) da esporre in un piccolo museo giù a valle e demolire il resto ripristinando l’ambiente. Ovvio parliamo quasi di fantascienza
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Stiamo ripetendo sempre le stesse cose se non ricordate quello che è già stato detto....
https://www.funiforum.org/funiforum/...950#post212950
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Originally posted by Ami View PostLa numero 6 confermo che ieri 16 luglio 2023 era ancora al suo posto a Punta Indren
Vista l'assenza delle funi, sapete come è stata ancorata alla stazione?
E' stata imbullonata ad una sovrastruttura della stazione, tramite la sospensione stessa?
Certo che la Funivia dell'Indren continua ad essere suggestiva anche da ferma..
Ciao,
Michelangelo
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