Announcement

Collapse
No announcement yet.

Teleferica Miniere Trabia_Tallarita - Campobello di Licata

Collapse
X
 
  • Filter
  • Time
  • Show
Clear All
new posts
  • gherol84
    Contributor III
    • Sep 2005
    • 148
    • Bologna
    • Sulla montagna sentiamo la gioia di vivere, la commozione di sentirsi buoni e il sollievo di dimenticare le miserie terrene. Tutto questo perché siamo più vicini al cielo.
      Emilio Comici

    Teleferica Miniere Trabia_Tallarita - Campobello di Licata

    Teleferica di 10 Km costruita nel 1904 per trasportare lo zolfo dalle miniere fino alla rete ferroviaria quindi alla costa.
    Credo di avere trovato qualche sostegno ancora oggi in piedi:
    Latitudine 37°18'3.03"N
    Longitudine 14° 2'20.14"E
    Ma non sono riuscito a trovare il resto della linea.

  • #2
    Ho trovato questa immagine


    > Nelle carte militari &#232; segnato solo questo pezzo < che evidentemente &#232; stato l'ultimo ad essere dismesso; anche qui tutti gli impianti sono completamente abbandonati....&#232; impossibile trovare altre tracce della linea

    Comment

    • gherol84
      Contributor III
      • Sep 2005
      • 148
      • Bologna
      • Sulla montagna sentiamo la gioia di vivere, la commozione di sentirsi buoni e il sollievo di dimenticare le miserie terrene. Tutto questo perché siamo più vicini al cielo.
        Emilio Comici

      #3


      Da una relazione d'ispezione condotta dal Sig. Lovari, del 30 maggio 1904 e successiva integrazione dell' 8 giugno dello stesso anno, si rivela che la funicolare venne realizzata nel 1900, previa domanda al Ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio, da parte della Ditta proprietaria, Luttazzi e Nuvolari. Costruita dalla Ditta Seilban di Cassei aveva una lunghezza di m. 9800; i terreni attraversati, vennero in parte espropriati ed in parte sottoposti a servitù di passaggio. L'impianto era dotato di un cavo portante ed un cavo traente: nel cavo portante correvano le benne piene, da 4 a 6 T., nel cavo traente quelle vuote. Le benne, tramite apposita rotaia applicata su un castelletto, passavano da un tronco di trave all'altro. Il castelletto, aveva quattro tenditori due per i tratti di cavo con vagoncini carichi e due per i tratti di cavo per quelli scarichi. Oltre ai castelletti di ancoraggio esistevano altri 68 castelletti per i vari appoggi, sia dei cavi di carico che per quelli di scarico; la distanza fra i castelletti variava fino ad un massimo di 600 m a seconda della distanza tra i castelletti, il cavo aveva uno spessore variabile, che andava da 26 a 29 mm per la linea ove occorrevano le benne piene, mentre di 21 mm per l'altra. I cavi erano intrecciati con un'anima d'acciaio fuso al crogiolo, capaci di una resistenza di 120 kg. Considerata la grande distanza dei castelletti, l'inflessione del cavo era inevitabile, quindi se nella stazione di arrivo (Ravanusa), le benne si muovevano di moto pressoché uniforme, nella stazione di partenza (Trabia) si avevano degli stiramenti e degli allungamenti, dovuti a questo effetto. Il cavo traente era teso da un unico tenditore posto alla stazione di Trabia, ed aveva un peso di circa 8 T. Il numero totale delle benne presenti nella funivia era di 170, posti ad una distanza di 1,20 metri e percorreva l'intera linea ad una velocità di 2 metri al minuto; in tal modo si calcolava che arrivasse un vagoncino ogni minuto circa. Il peso delle benne vuote era di 200 kg, il carico utile era di 250 kg, per cui si potevano trasportare 100 T. in circa 7 ore di lavoro. Una prima benna usata, era fornita di uno sportello posto nella parte frontale che serviva per lo scarico dello zolfo alla stazione di Ravanusa, ma aveva l'inconveniente di un enorme perdita di tempo e dello sfrido di zolfo lungo le fessure; venne ideata, quindi, una nuova benna che non era dotata di sportello e scaricava il minerale rovesciandosi, risparmiando così tempo e non disperdendo zolfo. In condizioni normali, le macchine motrici dovevano consumare 400 kg di antracite per cavallo orario, ma per diversi problemi, il consumo di antracite era di 500-600 kg al giorno. Nella stazione di Trabia erano impiegate delle rotaie che consentivano il caricamento delle benne vuote provenienti da Ravanusa, mentre nella stazione di arrivo c erano 3 tavolati disposti a "C", su un'impalcatura di legno posta ad ad una quota più alta del livello dei vagoni ferroviari; da un lato, mediante un trasbordatore, le benne venivano caricate. Queste, infatti, non viaggiavano mai vuote, ma trasportavano zolfo da Trabia e materiale - quale legname, cemento, ferro ecc. -occorrente sia all'interno che all'esterno della miniera, dalla stazione di Ravanusa, mentre dall'altro lato, le benne scaricavano lo zolfo sui vagoni ferroviari. Il prezzo del trasporto dello zolfo fino alla stazione di Ravanusa compreso l'abbasso dei piani della miniera ed il caricamento sui vagoni, era di 5.75 lire a tonnellata. Dall'abbasso dei piani della miniera alla stazione della funicolare, l'appalto era dato a cottimo per 0,70 lire a tonnellata. Ancora oggi, visitando esternamente la miniera Trabia, è possibile vedere ciò che rimane di tutto l'impianto estrattivo: un tratto di funicolare, qualche castelletto, i "calcaroni"...

      Testo da: http://www.comune.sommatino.cl.it/mm...monumento=5&x=
      Foto da: http://www.panoramio.com/photo/31358205

      Comment

      Working...
      X