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TARVISIO CAVE DEL PREDIL Funivia Andrea, teleferica Raibl, teleferica Monte Re
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La miniera è parzialmente visitabile in quanto è diventata il museo minerario di Raibl. Organizzano visite guidate e penso che valga veramente la pena di parteciparvi. Purtroppo io sono capitato da quelle parti lo scorso inverno, con QUESTE condizioni meteo
:confuso::-(, per cui NON venivano effettuate visite.
Nella foto si vede l'ingresso del complesso minerario e sulla sinistra si intravedono le strutture parzialmente interrate nella montagna dei pozzi e in alto, appena visibile, un nastro trasportatore per il materiale di scavo.
Questo è invece un volantino del museo minerario trovato nel vicino bar.
Pensa che un mio professore, ai tempi della scuola quando la miniera era ancora in attività, mi ha raccontato che alcune gallerie erano talmente grandi che ci passavano con enormi camion da cava. Attualmente gran parte del complesso dovrebbe essere completamente allagato, e quindi non esplorabile in quanto con la chiusura sono state fermate anche le pompe per il drenaggio dell'acqua.
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La visita alla miniera di Raibl e al museo minerario è molto interessante. Il percorso si snoda lungo qualche centinaio di metri di gallerie, anche se purtroppo non si vede la parte più tecnica, dove ad esempio ci sono gli ascensori e le centrali idroelettriche. Tuttavia stanno per completare il nuovo itinerario turistico che prevede una visita a bordo di un trenino con uno sviluppo di circa 2 Km. La guida ha detto che i lavori saranno completati in agosto, quindi vale la pena di aspettare ancora un pò. Vi faccio vedere un po'di foto dell'attuale itinerario:
L'ingresso visitatori
L'entrata della stanza dove venivano custoditi gli esplosivi
La parte più antica della miniera, si noti la tipologia delle murature.
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Un' altra opera interessante da vedere (anche se non vistabile ufficialmente) è la galleria di Bretto. Lunga 5 Km, collega Cave del Predil con la Slovenia e di fatto costituisce l'unico valico confinario sotterraneo d'Italia; a 250m di profondità infatti esiste la linea di confine che taglia in due la galleria, che un tempo era presenziata dalla polizia di frontiera.
Ecco la curiosa storia di questo traforo, estratta da una mostra permanente visionabile davanti l'ingresso dal lato Sloveno nei pressi del centro abitato di Log.
IL TRAFORO DELLA MINIERA
I progetti per la galleria, sono stati realizzati dal direttore della miniera Plasser. Il soprintendente dell'esecuzione dei lavori era il direttore tecnico Ksanda. Si iniziò con la perforazione l'1 agosto 1899. Un anno più tardi venne costruita sul Predelica sopra Log la centrale elettrica con potenza di 45 cavalli per il perforamento e l'illuminazione. A Cave del Predil l'acqua non ostacolava i lavori che si svolgevano celermente in due lumi. Nel 1901 a Log hanno festeggiato per la prima volta l'onomastico di s. Barbara, in occasione dei 1100 m raggiunti nel "sottosuolo misterioso". Nella galleria posero una statua della santa e si diressero in chiesa accompagnati dal fragore dei cannoncini. Segui un'intera giornata di festeggiamenti.
Nel 1902 la galleria fu completata. Dapprima serviva allo scolo delle acque, in seguito lo allargarono a 3,2 x 2,5 m. Sulle traversine di pino, sotto le quali scorreva l'acqua, hanno piazzato l'impalcatura e le rotaie per la ferrovia a scartamento ridotto.
Durante i lavori accaddero tre sciagure. In un'occasione si verifico un incendio, mentre in un'altra la corrente elettrica uccise un lavoratore.
INAUGURAZIONE DELLA GALLERIA
La sera della vigilia dell'inaugurazione furono organizzati i fuochi d'artificio a Cave del Predil ed a Log. Il 16 luglio 1905, dopo aver accolto il ministro imperiale per l'agricoltura, il conte Bukovy, e gli altri ospiti, davanti alla galleria venne svolta una cerimonia con la messa. L'impianto fu battezzato "Kaiser Francesco Giuseppe I. Hilfstollen" ed all'imperatore venne inviato un telegramma. In suo nome furono decorati tutti i dirigenti dei lavori. L'evento si concluse con la sfilata dei minatori e con la cena a Cave del Prebil.
Un terzo dei minatori proveniva dai villaggi delle conche di Log e di Bovec. Dopo la costruzione nel 1909 della nuova centrale elettrica a Koritnica, dalla potenza di 270 Kw, divenne possibile entrare in miniera con il treno. I lavoratori giungevano fino al traforo con le biciclette, il che significò la fine delle camminate per andare al lavoro. Il trenino però spesso deragliava ed i minatori dovevano rimetterlo sui binari lavorando con l'acqua fino alle ginocchia. La composizione dei vagoncini ad otto posti percorreva il tragitto in 45 minuti. Nel 1911 montarono alla centrale la seconda turbina, questa di 180 Kw, e tirato il cavo nella miniera.
LA MINIERA ED I VILLAGGI DOPO LA I GUERRA MONDIALE
Dopo la Grande guerra Rabelj venne denominata Cave del Predil, mentre Log divenne Bratto (in ted: Breth). Con il permesso dei gerenti, gli abitanti di Log potevano viaggiare anche a Cave del Predil, nel maggior numero dei casi a farsi visitare dal medico della miniera. In chiesa hanno sistemato l'organo e le nuove campane. Gli italiani, durante l'allargamento della carreggiata a Log. hanno costruito una nuova cappella a sostituire quella di S. Barbara. Già nel 1930 hanno edificato anche la centrale elettrica a Loska Koritnica. Dopo aver rinnovato ottimamente la strada verso il Predel. in due anni, fino al 1940, hanno realizzato pure la strada nuova sul passo del Màngrt. Con l'approfondimento della miniera veniva estratta sempre più acqua. Il pavimento in legno della galleria venne rialzato con travi supplementari, ma nonostante ciò accadde spesso che l'acqua raggiungesse le ruote dei vagoncini. Sulla costruzione di legno venivano costantemente eseguite opere di manutenzione, ma nei dieci anni di funzionamento della miniera venne sostituito solo un decimo delle parti. Le locomotive elettricne furono rimpiazzate nel 1933 da quelle ad accumulatore.
LA II GUERRA MONDIALE
Pure durante la II GM i minatori andavano a lavoro con il treno. L'armata tedesca installò nella miniera solo una porta metallica. Rimasero a fare la guardia i carabinieri italiani appartenenti alla repubblica di Salò. Le conseguenze del sabotaggio nel 1943 di entrambe le locomotive da parte dei partigiani fu terribile. Al ritorno verso Strmec della commissione tedesca i partigiani uccisero un ufficiale delle SS e cinque soldati. Nell'azione di vendetta i tedeschi imprigionarono e fucilarono tutti e 16 gli uomini e incendiarono Strmec. Tra le fiamme di una casa morì pure un'innocua vecchietta. Le altre donne con i bambini vennero esiliate. Nel giugno del 1944 i partigiani fecero saltare l'ascensore e manomisero le pompe idriche. I piani inferiori vennero inondati dall'acqua. Dopo la guerra la valle del Koritnica ritrovò nella zona A sotto l'amministrazione alleata. Gli americani si sono distinsero nel rinnovo di Strmec nel periodo 1945-46 dando al luogo un aspetto nuovo.
Ecco come si presenta attualmente l'ingresso dal versante sloveno:
come si vede, quest'opera è stata notevolmente valorizzata, restaurando completamente il portale e creando una piccola mostra fotografica.
Peccato per le cattive condizioni in cui versa il trenino elettrico, che comunque sembra funzionante seppur modificato rispetto al progetto originario, che prevedeva una linea di contatto aerea a 2 conduttori e che è stata causa di vari incidenti mortali.
Naturalmente non potevo resistere dal tentare di entrare nel manufatto, e quindi...
In ogni caso oltre questo cancello non si va anche se non c'è più la polizia a sorvegliarlo.
E poi sarebbe anche pericoloso, in quanto le tavole di legno che separano la galleria dall'acqua gelida che arriva dalla miniera (profonda circa 50 cm e con una discreta corrente) sono in pessime condizioni o mancano del tutto.
Infine, aprendo la porta di acciaio della galleria, si viene investiti da una fortissima corrente d'aria fredda a circa 12° che non invoglia di certo ad entrare.
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Originally posted by willi View PostIncredibile la linea aerea trifase...la galleria è piana o in salita?
Ho recuperato ancora qualche dato relativo alla ferrovia a scartamento ridotto:
CAVE DEL PREDIL DURANTE LA GUERRA
Nella prima guerra mondiale il passo era presidiato dall'artiglieria italiana da Sella Nevea e la strada fu spesso danneggiata. Di giorno non era possibile effettuare trasporti maggiori, specie di munizioni. Fino alla costruzione della strada oltre il Vrsic nel 1916, fu possibile rifornire il fronte della conca di Bovec solamente attraverso il traforo minerario. Già nel giugno del 1915 vennero trasportate con i camion due potenti locomotive elettriche da Tarvisio a Log. Una sciagura accadde già durante la guida di prova a causa di un contatto con l'impianto elettrico. In seguito incidenti mortali si susseguirono per il contatto della linea aerea con i lunghi fucili.
Il traffico attraverso la galleria si svolgeva 16 ore al giorno. Al fronte giungevano unità fresche, nei senso contrario venivano trasportati i feriti. In due anni furono trasportati 450.000 militari 240.000 tonnellate di materiale con oltre 33.485 treni. Gran parte degli spostamenti fu compiuta prima dell'offensiva nell'ottobre del 1917, quando furono fatti arrivare quotidianamente 1701 di equipaggiamento e 600 soldati.
La centrale elettrica di Moznica riusciva a malapena a soddisfare i bisogni e perciò fu necessario incrementare l'alimentazione con il cavo dalla centrale di Arnoldstein. Si è iniziato a costruire una ferrovia a scartamento ridotto da Tarvisio a Cave de! Predil, mentre era in fase di progetto la funivia da Cave a Kluze.
All'interno della galleria, superato il confine sotterraneo, c'era l'ascensore mediante il quale si accedeva direttamente al complesso minerario di Raibl.
Esso è tuttora esistente (e non so cosa darei per poter visitarlo...).
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Originally posted by dibe...piuttosto ristrutturerei la galleria e il trenino attuale e li renderei visitabili nell'ambito della miniera di Raibl. un accesso secondario (o principale per gli Sloveni) al museo della miniera...
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Interessantissima piantina della miniera inviata da Andrea
Notare che tutto si sviluppa sotto al livello del paese, per circa 300 metri di profondità, e notare i camion nell'ultimo livello!
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Contributor III
- Apr 2006
- 178
- Ladinia
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"La funivia evoca un concetto che si potrebbe definire demiurgico. E' come se i passeggeri stipati in quella cabina sospesa mettessero la loro vita nelle mani di un gigante buono, invisibile, servizievole e, nella maggior parte dei casi, molto efficiente" (Frank Ferrand, "L'età d'oro degli sport invernali")
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Originally posted by dibespettacolo!! appena la aprono corro su..... grazie per la segnalazione.
Se fanno le cose bene e pubblicizzano a dovere può avere un grande successo turisticamente. In fondo in Austria ci sono a decine di ex miniere trasformate in museo... Questa poi ha pure il tunnel del passaggio del confine!
Cave non offre molto..., in se non è un bel posto (parere mio), però può sicuramente puntare concretamente sul "turismo minerario", sfruttando magari la popolarità e il notevole bacino di turisti delle zone limitrofe.
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Visitata oggi la miniera, sicuramente molto consigliata da visitare! Purtroppo il percorso aperto al pubblico è ancora breve, circa 1 km di trenino, ma l'esperienza e la grande disponibilità e professionalità delle guide merita davvero!
Trovate alcune foto qui
http://www.funivie.org/funigallery/t....php?album=225
Fantastico l'ascensore idraulico, funzionamento simile ad una macchina a vapore, con i due pistoni laterali, ma tutto ad acqua
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Heroicus VIII
- Sep 2008
- 1464
- Piani Resinelli (LC)
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DATEMI 2 PUNTI D'APPOGGIO E VI TIRERO' UNA FUNE
DATEMENE 3 E SARA' ALTAVIA
Il minerale di Piombo e Zinco, filtrato secondario nel calcare dolomitico, è del tipo simile a quello della Grigna-Resinelli.
Ovviamente lì il filone era ben più ampio e sfruttabile.
Nel secolo scorso, pur con alterne vicende, la miniera è stata una realtà industriale di importanza europea con oltre 120 km di gallerie, estese su di un’area di 3 km2 e un dislivello superiore ai 1000 m. A Raibl è stato coltivato un giacimento di 30 Mt di minerale in forma di filoni e colonne, con un tenore medio di 5% zinco e 1,2% piombo. La blenda di Raibl, gialla e rossa, cristallina e colloforme è rinomata per le belle strutture oltre che per il contenuto di germanio (1000ppm).
La miniera è stata chiusa per gli eccessivi costi di gestione ma senza aver esaurito le risorse, il 6 febbraio 1991.Last edited by massimo grecchi; 24-04-2010, 19:23.
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Segnalo il nuovo sito http://www.polomusealecave.coop/?lang=it/ e lo spostamento del museo in una nuova sede, ancora in fase di cantiere per ristrutturazione ma già aperto.
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Ripeto quanto andato perso, si tratta di una delle rarissime funivie di costruzione Leitner oltre a Monte Cavallo e Ussita
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Aggiungo inoltre questa foto, su cui mi sto informando e vorrei una opinione anche di [MENTION=784]andre72[/MENTION]
il sostegno (o forse una stazione a sbalzo?) si trova più a sinistra dei due impianti Andrea e Monte Re e anche nella mappa è segnata come una terza teleferica a va e vieni con due vetture (la MRW Raibl ne ha una in va e torna per trasporto attrezzi, non minerale)
Mancano le funi.
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Il video del 1976 è semplicemente spettacolare, e anche molto ricco di informazioni tecniche sui macchinari utilizzati e sulle operazioni legate alle attività minerarie. Aggiungo alcune foto abbastanza rare trovate in rete:
Funivia Andrea e teleferica Raibl
Teleferica Raibl stazione a monte
Operazioni con elicottero Boeing ICH-47
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Si nota comunque quanto l'impianto minerario fosse rimasto arretrato rispetto alla tecnologia dell'epoca; a parte pochi macchinari sembrava ancora una miniera di inizio secolo; evidentemente negli anni 90 si è arrivati ad uno stato in cui non era più possibile proseguire il lavoro senza adeguamento pesante di tutta l'impiantistica, ed i costi sarebbero stati spropositati rispetto al rendimento, portando quindi alla chiusura.
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Negli ultimi frame si vede la prima teleferica Monte Re (non la Leitner), quella che arrivava qui
https://www.funiforum.org/funiforum/...782#post184782
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La funivia Andrea (Leitner ER68) era dotata di azionamento ISE (Industria Servomeccanismi Elettronici). Si hanno notizie di altri impianti a fune equipaggiati con tali elettroniche?
Sono riuscito a trovare solo pochi dati su questa azienda, il cui progettisti sembra che in un secondo momento siano usciti per fondare EEI (EQUIPAGGIAMENTI ELETTRONICI INDUSTRIALI). Ecco le poche notizie che ho trovato:
ISE Industria Servomeccanismi Elettronici - Alte Ceccato Vicenza (fondata nel 1960)
Alle porte di Vicenza c'è la ditta ISE, circa 100 dipendenti, 5 miliardi di fatturato. L' ha messa in piedi 22 anni fa un professore appassionato di elettronica, Giuseppe Magnifico, 62 anni, suo amministratore delegato. "Negli anni Cinquanta ho messo in piedi il primo corso di elettronica per periti industriali, poi mi sono messo a fare il consulente infine sono partito con la Ise, avevamo 25 dipendenti". La ditta ha seguito tutta l'evoluzione della automazione dalla prima, quella rigida, a quella elettronica e ora a quella flessibile. Produceva servomeccanismi elettronici per sistemi di controllo di processi industriali.
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Non riesco a concepire come potessero far esercizio con una batteria da camion collegata in quel modo... per non parlare del trasformatore in sala macchine, condizioni di sicurezza da far impallidire qualunque responsabile anche in tutti gli impianti che vediamo nei video... eppure lavoravano cosi fino agli anni 90, e soprattutto dipendevano dall'ENI, non da una piccola società africana...
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Aggiungo una piccola nota in OT: la ISE è stata poi protagonista della "rivoluzione" in corrente continua dei monofuni, infatti insieme alla Nascivera sul finire degli anni'60 ha installato i primi azionamenti a tristori a velocità variabile su seggiovie biposto. Per la stessa Nascivera ha prodotto quadri, circuiti di sicurezza, etc...
Forte era il sodalizio anche con la Leitner, per la quale curava gli azionamenti fino alla metà degli anni '80, oltre ai circuiti sicurezza (ISE82 o LT81) e protezioni corrente (ISE PIR02).
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Paolo il trasformatore MT era certamente ingabbiato, è impensabile che non lo fosse. Per il resto, era un modo di lavorare comunemente in voga negli anni '70 in quel tipo di ambienti. Non erano sicuramente posti di lavoro per gente che dorme in piedi, le attività in miniera credo non si possano nemmeno concepire applicando i criteri di sicurezza comunemente adottati nel mondo esterno o nell'industria.
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Senex VII
- Feb 2005
- 859
- ROMAGNA
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Ebbene si'..son proprio io quello nella foto :O) - Misurina 1975 - ski lift *La Loita*
Non riesco a concepire come potessero far esercizio con una batteria da camion collegata in quel modo
Se noti, dalla foto che della batteria riuscivi a vedere i livelli delle singole celle e a controllarne il rabbocco! Una vera manna! :D
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