La cabinovia non era Marchisio, ma era una Teletrasporti di Genova (ing. Gambaro) che importava materiali francesi, generalmente Montaz-Mautino.
Alla vigilia della visita di ricognizione l'impianto venne bloccato da una causa intentata dal proprietario di gran parte dei terreni, conte Baldracco di Val Casotto, alla società che curava lo sviluppo dell'area.
Parlando del versante Sud, le sciovie erano Poma, poi modificate con materiali Leitner, in una strana miscela impensabile al giorno d'oggi.
Alla vigilia della visita di ricognizione l'impianto venne bloccato da una causa intentata dal proprietario di gran parte dei terreni, conte Baldracco di Val Casotto, alla società che curava lo sviluppo dell'area.
Parlando del versante Sud, le sciovie erano Poma, poi modificate con materiali Leitner, in una strana miscela impensabile al giorno d'oggi.
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