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MADESIMO Funivia CT Campodolcino - Diga Val di Lei
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Filmato: http://www.youtube.com/watch?v=lAPj8...feature=relmfu
Il materiale non era trasportato con la funivia in questione, ma con una più ovvia teleferica a moto continuo, con stazioni vicine a quelle della funivia (vedi dal minuto 4:30 in avanti).
All'istante 5:03 si vede bene la partenza dei 2 impianti, con la funivia a sinistra e la teleferica a destra (stazione lunghissima...).
A 9:40 si vede chiaramente che la teleferica (a sinistra) aveva un cambio di portante. Il pilone della funivia (a destra) è un po' strano... potrebbe esserci stato un cambio di portante anche per la funivia?
Last edited by ste1258; 26-09-2012, 23:16.
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Esatto
Originally posted by ste1258 View PostFilmato: http://www.youtube.com/watch?v=lAPj8...feature=relmfu
Il materiale non era trasportato con la funivia in questione, ma con una più ovvia teleferica a moto continuo, con stazioni vicine a quelle della funivia (vedi dal minuto 4:30 in avanti).
All'istante 5:03 si vede bene la partenza dei 2 impianti, con la funivia a sinistra e la teleferica a destra (stazione lunghissima...).
A 9:40 si vede chiaramente che la teleferica (a sinistra) aveva un cambio di portante. Il pilone della funivia (a destra) è un po' strano... potrebbe esserci stato un cambio di portante anche per la funivia?
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Sembra vogliano far diventare un museo la vecchia stazione intermedia:
Campodolcino -
Da un rudere abbandonato per decenni a uno spazio museale d’alta quota, con un piccolo bivacco alpino. Per conservare la memoria di lavori da record e offrire un’opportunità in più al turismo. È il progetto promosso dalla Comunità montana. L’ente di via Lena Perpenti punta al recupero dell’edificio funiviario del “Vertice” al Passo di Angeloga, nel territorio comunale di Piuro, al confine con quelli di Campodolcino e Madesimo.
Lo stabile, utilizzato negli anni dei lavori di costruzione della diga della Val di Lei, si trova sullo spartiacque, perché proprio in quel punto iniziano il bacino del Reno e quello del Po sull’altro versante. Per la realizzazione della diga - inaugurata nel 1963 - furono costruiti due impianti a fune paralleli: una teleferica adibita al trasporto del materiale, realizzata dalla storica impresa Agudio di Torino, e una funivia per le maestranze dell’impresa Cerretti & Tanfani di Milano. I due impianti avevano la partenza a Campodolcino, nella frazione, Tini e l’arrivo in Val di Lei. C’era un “cambio fune” in prossimità del Passo di Angeloga in località Vertice. I due tronchi erano lunghi 8,7 e 5,6 chilometri.
Il progetto è curato dalla Comunità montana, decisa a coinvolgere Comuni, consorzi turistici e associazioni della zona, oltre alla società svizzera Khr che gestisce la diga.
«Siamo ancora alla fase delle idee, anche se c’è già un percorso per la copertura finanziaria - sottolinea Davide Trussoni, vicepresidente della Comunità montana -. Vogliamo riqualificare la struttura con alcune azioni, per fare rivivere la storia di questa infrastruttura e nel contempo aumentare l’offerta turistica della Valchiavenna». Le fasi sono tre. Si partirà con la pulizia generale ed accurata dell’area, per arrivare a una riqualificazione ambientale, portando via tutto il materiale depositato nei lunghi anni di abbandono della struttura e nelle immediate vicinanze.
Poi è necessaria una bonifica dell’edificio principale, con una bonifica delle coperture, la pulitura delle facciate e il ripristino delle aperture.Last edited by ALBERTO; 04-12-2016, 21:32.
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Impianti realizzati per la costruzione della diga della Val di Lei
Andando a sciare a Madesimo per la prima volta, senza sapere cosa mi sarei aspettato, sono salito in cima al Groppiera e lanciato in Val di Lei. Affascinato è dir poco per quello che ho visto... Una valle disabitata, comandata da un immenso lago artificiale lungo 8 km. Chi è pratico della zona forse sorriderà, ma da buon Veneto sono abituato a montagne molto, molto diverse...
Per farla breve ho cercato informazioni sulla diga in questione, trovando una storia a dir poco incredibile... In pratica, per costruirla è stata modificata con un accordo bilaterale italo svizzero la definizione del precedente confine...
Il lago insiste oltre lo spartiacque alpino (per intenderci, se piove nella val di Lei l'acqua finisce nel Reno) ma in territorio Italiano. Peccato che da un punto di vista pluviale e del sistema idroelettrico in cui è inserita sia Svizzera...
Per cui l'accordo bilaterale prevede che il 70% dell' energia sia Svizzera, ed il 30% sia italiana: ed a compensazione l'italia ha ceduto un "pezzetto" di territorio alla Svizzera, proprio in corrispondenza della posizione di costruzione dello sbarramento. In cambio si è ricevuta una eguale superficie sull'alpe di Motta... La costruzione della diga è italiana: in effetti a fine anni 50 eravamo i maestri nella costruzione di sbarramenti: non in Europa, ma nel mondo. Ma quest aè un'altra storia.
In pratica:
Concessione data a società Svizzera: http://www.khr.ch/it/anlagen/stausee-valle-di-lei.html
Diga in territorio Svizzero ma lago in territorio Italiano
Circuito idraulico in territorio Svizzero
Bacino Imbrifero primariamente Svizzero.
Costruzione della diga Italiana.
Proprio sulla costruzione ci si riallaccia al forum... Pare che per costruirla, da Campodolcino fossero state realizzati due impianti a fune da 15 km l'uno... uno per le persone (credo una va e vieni in più tronchi?) , e una teleferica in più tronchi per portare 50 Ton/ora in cantiere.
Ho trovato un vecchio documentario girato da Ermanno Olmi sulla costruzione della Diga, del 58. Si intitola "Un metro lungo Cinque". Gli impianti a fune si vedono dal minuto 4.30, per gli impazienti.. Ma davvero raccomando di gustarselo dall'inizio alla fine: si parla di una'Italia che faceva e che purtroppo non c'e' più...
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Originally posted by mcarraro View PostAndando a sciare a Madesimo per la prima volta, senza sapere cosa mi sarei aspettato, sono salito in cima al Groppiera e lanciato in Val di Lei. Affascinato è dir poco per quello che ho visto... Una valle disabitata, comandata da un immenso lago artificiale lungo 8 km. Chi è pratico della zona forse sorriderà, ma da buon Veneto sono abituato a montagne molto, molto diverse...
Io sono abbastanza pratico della zona e sorrido perché mi fa molto piacere leggere quello che hai scritto, di posti come la Val di Lei raggiungibili con un impianto,senza essere alpinisti, ce ne sono pochi
Putroppo non sono posti che fanno girare la ruota dei soldi del turismo...parere mio ovviamente, giusto una funivia più capiente e uno o due agganciamenti, magari fino al Lago, e sarebbe il massimo (senza tunnel vari ed eventuali)
Certo che se ci fosse ancora la funivia da Campodolcino alla stazione intermedia dall'Angeloga si avrebbe un accesso diretto alla valle...beh forse 8 km di funivia sono un po' un sogno
Mcarraro ma l'hai vista la stazione intermedia? si vede "sporgendosi" dall'inizio della pista che scende più a destra;-)
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Purtroppo no, la pista ho ben presente e credo anche di aver capito da dove si vede: la pista curva a sinistra, e vi è una rete attraverso la quale si vede un discreto panorama verso la valle...
Però confermo, un posto davvero magico. Mi prefiggo di passare in MTB quest'estate per fare una ricognizione alle testimonianze storiche della costruzione...
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No, solo la località di partenza era la stessa mentre gli arrivi erano da tutt'altra parte. Per i non pratici del luogo, in totale ci sono state 5 funivie:
_Campodolcino-intermedia-Val di Lei (quella di questa discussione: solo per i lavoratori alla diga, mai aperta al pubblico)
_Campodolcino-Motta (quella precedente alla funicolare)
_Madesimo-Cima Sole-Groppera (smantellato il primo tronco, rimane attivo il Cima Sole-Groppera per la Val di Lei)
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Originally posted by ALBERTO View PostNo, solo la località di partenza era la stessa mentre gli arrivi erano da tutt'altra parte. Per i non pratici del luogo, in totale ci sono state 5 funivie:
_Campodolcino-intermedia-Val di Lei (quella di questa discussione: solo per i lavoratori alla diga, mai aperta al pubblico)
_Campodolcino-Motta (quella precedente alla funicolare)
_Madesimo-Cima Sole-Groppera (smantellato il primo tronco, rimane attivo il Cima Sole-Groppera per la Val di Lei)
Comunque ho fatto in tempo a prenderle tutte (esclusa quella per la diga ovviamente) con la relativa coda per la Madesimo-Cima Sole !!
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Buona Sera sono nuovo del forum, da tanti anni ormai conosco la val chiavenna e in particolare Campodolcino.
Fin dalle prime passeggiate in Angeloga mi son sepre chiesto cosa fosse quello strano blocco di cemento armato sui pendii del pizzo Groppera, da lì a poco mi sono interessato e facendo varie ricerche ho scoperto anche tramite a Funivie.org questo splendido impianto da record.
Rileggendo la discussione ho notato che qualcuno aveva chiesto la linea precisa dell'impianto, ecco la linea precisa l'ho completa del primo tronco corredata da segnalini che indicano con precisione la posizione dei piloni sia della funivia, che della teleferica (Con zaino e macchina fotografica mi sono fatto più e più volte tutto il tracciato della funivia alla ricerca di plinti, rottami, scalette di servizio, carrucole, viti e chi più ne ha più ne metta) lascio qui il link del tracciato della funivia e della teleferica ( i plinti del secondo tronco della funivia e del terzo della teleferica sono ancora da rinominare poichè non ho ancora completato la ricognizione del tracciato) https://www.google.com/maps/d/u/0/vi...906029481&z=13 .
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Vi allego foto scattate settimana scorsa (Scusate per la scarsa qualità).
Sono andato a cercare il basamento del più alto pilone del tracciato pensate ben 53 metri la torre metallica + 7.81 metri il plinto più grande
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Qui sotto la fotografia del pilone con impianto attivo da pochi mesi (a dx l'abitato di Fraciscio e poco più sopra l'alpeggio Le Soste)
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Poco più a monte si trova un altro pilone il numero 5 (altezza stimata 16 metri), utilizzato saltuariamente come stazione intermedia di emergenza a servizio degli operai dell'intermedia della teleferica (Stazione di Gualt o Gualdo).
Foto situazione attuale
Foto storica (Pilone sulla SX)
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Alcune foto da me scattate all'interno delle stazioni motrici (Vertice)
retrostazione motrice primo tronco
(Avanstazione primo tronco)
(Banco di manovra primo tronco)
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Qui i dati tecnici dell'impianto:
Dati Tecnici:
Funivia
- N di tronchi 2
- N di cabine per tronco 2 + 2 = 4 totali su 2 tronchi
- Capacità cabine 8 - 8 persone
-Lunghezza effettiva per tronco 5604 m + 8709 m = 14313 m totali
-Velocità 4,5 m/s + 6 m/s
- tempo di percorrenza medio totale = 2862,6 secondi = 47,71 minuti
-N di piloni (compresi dispositivi cambio-fune) per tronco 12 + (?? da definire)
-Stazioni Motrici e tensionamento portanti: 2 ( Vertice, Vertice)
-Stazioni di Rinvio e tensionamento traente e portanti: 2 (Campodolcino, Val di Lei)
-N di Dispositivi Cambio-Funi per tronco (1+1), ancoraggio portanti e tensionamento cavo di servizio elettrotelefonico
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Grazie FuniCampo57, con la tua documentazione e soprattutto, con il tracciato della funivia ricostruito nel dettaglio dei piloni, si ha quasi la sensazione di percorrere virtualmente il tragitto di quello che doveva essere un impianto davvero straordinario, sia per la sua estensione, sia per la molteplicità degli scenari incontaminati che attraversava.
Al link di Google da te indicato, gran parte dei plinti risultano ancora ben visibili.. Volendo, si potrebbe ricostruire l'impianto tale e quale a prima; anche le tre stazioni rimaste non sembrano in pessime condizioni, considerato lo stato di abbandono in cui vertono.
Grazie ancora e spero a presto con ulteriori aneddoti, testimonianze e curiosità su quella che fu forse la funivia più lunga al mondo!
Ciao,
Michelangelo
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In questo momento sto ricostruendo tramite software BIM il tracciato completo (Stazioni complete di interni e impianti:elettrici, idraulici e meccanici della funivia ricostruiti tramite fotografie e i rilievi fatti da me in questi ultimi anni, Plinti e Piloni), utilizzando i modelli tridimensionali di Google e le coordinate GPS, texture dei materiali reali utilizzati.
(Esiste gia' una sezione dove possa caricare foto e render di questa tipologia...???)
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Continuo seppur a spezzoni nella ricerca di materiale fotografico e trovo queste fotografie.
qui durante il passaggio della cabina (L'ho portata a colori, la cassica banda rossa alla C&T).
Altra fotografia piu' dettagliata della struttura del pilone e con passaggio della cabina.
Dettaglio di ripresa della casetta o pur chiamata nel posto baracca tenuta stretta tra la struttura reticolare del pilone.
Esattamente il pilone 10 con la sua insolita casetta pensata come rifugio invernale per i guardia-linea della funivia ma poi utilizzato solo come ricovero attrezzature poiche' a meno di 2 km si trovava il vertice con camere e cucina ben riscaldati.
Oltre alla casetta questo pilone come dalle fotografie si puo' ben vedere un pannello ripetitore radio per le comunicazioni da e verso la val di lei.
La posizione del pilone e' segnata nel tracciato da me linkato qualche post piu' sopra.
Geograficamente si trova su un rilievo di circa 20 metri piu' alto del L.Nero posto subito a Est dello stesso.
Questo sostegno che dalla fotografia puo' sembrar alto circa 15 metri era in linea il punto piu' alto toccato dalla funivia (in termini di altimetria).
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Fotografia colorata della funivia (stazione di Campodolcino (campata più pendente della linea)
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Qualche altra foto a colori (Postproduzione anni '60)
Sotto: Stazione di arrivo della funivia , a sx si nota l'ultimo cavalletto della teleferica.
Sotto: Piano di imbarco stazione di valle Campodolcino.
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Pubblicata l'interessantissima monografia, grazie!
http://www.funivie.org/web/campodolc...o-di-angeloga/
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Per chi non lo sapesse esiste un altro lungometraggio di Ermanno Olmi molto interessante nel quale e' inserita qualche scena della funivia Campodolcino-Val di Lei (dal minuto 10:32), interessante anche la particolare somiglianza, delle vetture e dei sostegni della funivia Lago Boazzo-Malga Bissina anch'essa se non vado errato di costruzione Ceretti&Tanfani (dal minuto 7:10). Qui sotto il link del filmato.
http://www.youtube.com/watch?v=5jI7I8x2Ypg
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Operazioni di tiro funi Poco sotto il dispositivo di ancoraggio.
si nota il pilone 6 e a destra la stazione intermedia della teleferica
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Cartellone pubblicitario d'epoca
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Vecchio articolo. Si parla anche dell'impianto da record
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Prevista per marzo/aprile l'uscita del volume 2 Storia per immagini della val di lei, con 2 sezioni dedicate una alla teleferica e l'altra alla funivia.
Chiunque avesse del materiale su questi 2 impianti e volesse metterlo a disposizione per eventuale integrazione del volume può mandarmi un messaggio in pvt.
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Originally posted by FuniCampo57 View PostSe vi interessa questo progetto potrete seguire tutti gli aggiornamenti sulla pagina di FB "Funivia e Teleferica Campodolcino-Val di Lei"
Con tutti i dati tecnici, i progetti, i disegni e le ricostruzioni in 3D si potrebbe davvero ricostruire l'impianto tale e quale a com'era!
Se si adottassero tutti gli accorgimenti tecnici e gli standard di sicurezza attuali (ben mimetizzati all'interno delle stazioni) e si procedesse ad un restyling conservativo di queste ultime che, nonostante gli anni di abbandono hanno tutt'oggi un design caratterizzato da linee pulite e moderne, vi immaginate che favoloso impianto sarebbe?
Le strutture di acciaio e cemento degli impianti più recenti, anonime e prive di gusto, non reggerebbero il confronto!
Ripercorrendo virtualmente l'intero tragitto grazie alle foto e al materiale raccolto, riesco quasi a percepire le emozioni e le sensazioni che si dovevano provare nel percorrere l'intera linea, un'interminabile e privilegiata sospensione su vallate e territori incontaminati, avvolta in inverno nel silenzio della neve e nell'atmosfera avvolgente delle nubi, accompagnata in estate dal soffio del vento, dai suoni della fauna e dei ruscelli, tutto armonizzato dalla bellezza della natura.
Complimenti e grazie per tutto il materiale raccolto su un impianto, che ha distanza di decenni, traspira ancora fascino e audacia.
Ciao,
Michelangelo
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Originally posted by Michelangelo421A BCF View PostHo visionato la pagina di Facebook menzionata e sono rimasto senza parole...
Con tutti i dati tecnici, i progetti, i disegni e le ricostruzioni in 3D si potrebbe davvero ricostruire l'impianto tale e quale a com'era!
Se si adottassero tutti gli accorgimenti tecnici e gli standard di sicurezza attuali (ben mimetizzati all'interno delle stazioni) e si procedesse ad un restyling conservativo di queste ultime che, nonostante gli anni di abbandono hanno tutt'oggi un design caratterizzato da linee pulite e moderne, vi immaginate che favoloso impianto sarebbe?
Le strutture di acciaio e cemento degli impianti più recenti, anonime e prive di gusto, non reggerebbero il confronto!
Ripercorrendo virtualmente l'intero tragitto grazie alle foto e al materiale raccolto, riesco quasi a percepire le emozioni e le sensazioni che si dovevano provare nel percorrere l'intera linea, un'interminabile e privilegiata sospensione su vallate e territori incontaminati, avvolta in inverno nel silenzio della neve e nell'atmosfera avvolgente delle nubi, accompagnata in estate dal soffio del vento, dai suoni della fauna e dei ruscelli, tutto armonizzato dalla bellezza della natura.
Complimenti e grazie per tutto il materiale raccolto su un impianto, che ha distanza di decenni, traspira ancora fascino e audacia.
Ciao,
Michelangelo
In questo momento visto che ci si sta muovendo per fare il secondo libro sulla diga della Valle di Lei e sulle opere accessorie tra le quali Funivia e Teleferica ho conosciuto di persona l'Ing. Pellegrini che progettò e seguì i lavori di costruzione della funivia e della teleferica parallela.
Questa persona è un libro aperto, seppur avendo 87 anni si ricorda tutto: Accorgimenti tecnici, problemi riscontrati durante la progettazione e la costruzione dell'impianto, che è stato costruito in circa 6 mesi x il primo tronco. Considerando che iniziarono i primi lavori a fine ottobre del 1957 e li completarono in 6 mesi, lavorando d'inverno sotto la neve, con i getti delle fondazioni dei sostegni che potevano svolgersi anche di notte.
Complicanze maggiori si sono trovate per il secondo tronco dove per problemi logistici delle attrezzature per il tiro delle funi e della messa in opera delle carpenterie si è dovuto aspettare la fine del 1958 per avere l'impianto completo in servizio.
Nota che ha precisato l'Ing. Pellegrini i lavori seppur complessi e lunghi si sono svolti secondo le più moderne tecnologie dell'epoca.
Il che aggiunge valore a questo impianto che seppur demolito trattiene ancora il suo fascino.
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Qualche immagine del Dispositivo Rompi-tratta (modello virtuale) confrontate con immagini della realtà odierna
Toma di ancoraggio con dettaglio legno
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Qualche immagine del Dispositivo Rompi-tratta (modello virtuale) confrontate con immagini della realtà odierna
Toma di ancoraggio con dettaglio legno
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Trovata oggi in una soffitta. Dietro la casa si vede il sostegno 3 della funivia e un cavalletto della teleferica
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Sistema di funi e contrappesi utilizzati per manovrare meccanicamente: Freno a tamburo, motore di trazione e freno elettromeccanico
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Inoltre c'era una terza fune che collegata a due bacchette poste nel controsoffitto della sala d'imbarco azionavano il freno elettromeccanico e interrompevano il flusso di corrente al motore.
Questa fu una grande rivoluzione degli impianti C&T come raccontato dall'ingegnere che seguì il progetto e la costruzione sia delle parti civili sia delle parti meccaniche. Infatti proprio quest'impianto fu il primo a prevedere arresto automatico dopo il superamento del limite fisico in fossa (Segnato da un lieve rialzo della soletta stessa).
La terza fune oltre ad essere collegata alle bacchette sopracitate, era collegata tramite un sistema di leve alla bandieruola segna vento (ancora visibile) che in caso di vento trasversale superiore al limite posto (oscillazione massima pari 18%, con vento a 20kg/mq). Tali bandieruole si trovavano solo ed esclusivamente alle stazioni di valle e monte, così per il secondo tronco.
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Dati sui sostegni del secondo tronco:
N Altezza(m) Tipologia Progressiva (m) Quota di fondazione (m)
1 -21.00-Y-612.88-2348.24
2 -14.80-X-759.22-2346.05
3 -17.80-Y-1208.84-2264.16
4 -34.00-Y-1552.44-2186.26
5 -34.00-Y-1926.28-2135.44
6 -47.00-Y-2277.76-2087.65
7 -40.00-Y-3014.93-2070.65
8 -14.80-X-3317.07-2102.87
9 -14.80-X-3566.79-2115.37
10 -17.80-X-3782.10-2124.13
11 -17.80-X-4203.40-2130.33
12 -14.80-X-4388.83-2118.61
13 -21.00-Y-4597.77-2079.66
14 -29.00-Y-5333.87-2009.64
15 -40.00-Y-5823.58-1987.17
16 -14.80-Y-6620.49-2077.19
17 -14.80-X-6810.48-2097.93
18 -12.00-X-7200.31-2151.15
19 -14.80-X-7408.06-2161.00
20 -12.00-X-7572.74-2166.72
21 -14.80-X-7809.92-2136.43
22 -17.80-X-8057.77-2101.26
23 -14.80-X-8289.11-2065.05
24 -12.00-X-8490.50-2028.28
Esistevano due tipologie di fondazioni per i sostegni (X e Y) le fondazioni dei sostegni tipo X erano a plinti cubici separati tra loro. Le fondazioni dei sostegni tipo Y erano a plinti cubici collegati tra loro da travi di irrigidimento aventi sezione 50x50cm
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Sostegno 1 Primo Tronco (h=14.80m)
Tavola tecnica fondazioni
Durante le operazioni di tiro funi
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Per chi fosse interessato, Ieri è stato pubblicato sulla pagina di FB "Funivia e Teleferica Campodolcino-Val di Lei" un filmato dimostrativo di "Viaggio nel Tempo". Una modalità interattiva che sto sviluppando per rendere pubblico il progetto e per rendere navigabile l'intero modello da un qualsiasi dispositivo sia mobile che fisso.
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Il progetto comprende anche il terreno (modello di google Earth esportato su AutoCad e esploso con linee di livello). Unico problema è il peso del file (circa 165MB) che per ora non può essere caricato in Autodesk Live Viewer poichè è una versione relativamente nuova e non è ancora stata sviluppata in modo da elaborare file superiori a 80MB. Ed inoltre non è ancora disponibile il viewer per dispositivi mobili ad eccezione di IPad.
Il progetto e quindi il modello sono inoltre Geolocalizzati ciò vuol dire che luci e ombre vengono calcolate automaticamente.
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Domani farò tutto il tracciato a piedi per fotografare/ricercare i vari plinti dei sostegni e del dispositivo intermedio in Vall di Lei, così potrò iniziare a fare la monografia del secondo tronco (Passo di Angeloga-Valle di Lei)
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Ieri ho fatto foto super di quel che rimane della funivia e della teleferica in Val di Lei. Ab breve caricherò qualche foto
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Dentro al dispositivo rompi-tratta del secondo tronco della funivia.
Portanti aperte (Tipo Ercole) ancora in riserva (e ingrassate)
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Dispositivo (Esterno)
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Riserve funi (Tronchino di monte), toma di ancoraggio (Tronchino di Valle) e traversa di ancoraggio con morsetteria anti-scorrimento
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Particolare di un morsetto (ancora visibili le scritte "Dispositivo Valle di Lei")
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Foto scattate domenica (Fondazioni sostegno 6, h 47 metri, secondo tronco)
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La monografia del secondo tronco verrà pubblicata il prossimo 9 novembre
http://www.funivie.org/web/la-vecchi...ga-val-di-lei/
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Nuovi aggiornamenti!!!
Facendo varie ricerche ho compreso il motivo per cui la stazione motrice del secondo tronco (Passo di Angeloga-Diga Val di Lei) è senza azionamento (Motori, Puleggie e Riduttori).
Tutto nasce da Agudio, proprietaria della teleferica che trasferiva il cemento da Campodolcino al cantiere della diga. Conclusi i lavori la Agudio dovette come da contratto ripiegare tramite smantellamento la teleferica che da contratto risultava essere provvisoria. La stessa Agudio, negli stessi anni, prese in appalto la costruzione delle funivie (Madesimo-Colmenetta Nord-Groppera), concluse nel 1964. Fu dunque questo il motivo del ritardo delle demolizioni della teleferica che fu utilizzata ancora dalla stessa Agudio per trasportare i materiali al Groppera, nel 1963 vi è il passaggio di proprietà della funivia dalla KHR ad Agudio, la quale si assume ogni responsabilità, tra cui anche la demolizione del secondo tronco (Passo di Angeloga-Val di Lei). A questo punto credo che l'azionamento sia stato venduto dalla Agudio e in parte riciclato come riserva per la funivia Colmenetta Nord-Groppera.
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Alcune nuove curiosità sull'impianto...!!!
Per le funi la Soc. Edison si affidò:
Funi portanti ==> ditta Falck
Funi traenti e zavorre ==> ditta I.M.P. (Industrie Metallurgiche Piemontesi)
Funi telefoniche ==> ditta I.M.P. (Industrie Metallurgiche PIemontesi)
Ulteriori dati delle funi:
Fune portante:
-lunghezza totale richiesta 24000.00 m
-peso 4.44 kg/m
Fune traente (considerata anche la zavorra):
-lunghezza totale richiesta 29700.00 m
-peso 1.07 kg/m
Fune telefonica:
-lunghezza totale richiesta 14800.00 m
-peso 0.24 kg/m
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Grande lavoro! Uno di più belli di questo sempre meraviglioso sito. Complimenti all'autore e a tutti quelli che hanno collaborato.
Non mi tornano solo i 24 km di portante, ben 5,7 km in meno delle traenti e molto meno del doppio della telefonica, che invece è circa metà delle traenti. Mi vien da pensare che anche i km delle portanti debbano essere 29...
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