Grazie mille....magnifico il fascino del silenzio e dell'abbandono invernale e........quanta neve! Speriamo che sia, finalmente, una boccata d'ossigeno per i ghiacciai alpini.

Bellissimo reportage! Per caso hai foto anche dei sostegni ribaltati?

grande giornata, complimenti!

... olala, tutte le sciovie piu o meno distrutto

Payer e Cristallo sono sempre senza funi in inverno quindi è normale siano così. I Geister invece si nota che sono scarrucolati probabilmente a causa del ribaltamento dei due sostegni...

Dovranno scavare un bel po' per trovarle, e anche per liberare le linee degli skilift (almeno quanto basta per farci passare la gente, e i gatti...).
Oltretutto questo, fino all'apertura, può essere ancora un buon periodo di accumulo per lo stelvio!...

mia nonna mi racconta sempre che salì allo stelvio come voi con il papà di thoeni, dalla quantità di neve poi entrarono nell'hotel dal tetto, all'interno c'erano gli operai che lo stavano restrutturando completamente... stavano mettendo i bagni per ogni stanza perchè all'epoca c'era un servizio per ogni piano quindi tutto in comune come oggi nei rifugi.

Veramente veramente fantastico!! Non avevo mai visto lo Stelvio con così tanta neve!! complimenti per il reportage! e speriamo che riescano a sistemare i piloni delle sciovie... l'apertura è prevista fra più o meno un mese....

Capitolato secondo:

Gli Alberghi al Trincerone, la funivia e discesa verso Passo Stelvio:

Grandissimo Krisu, aspetto il probabile capitolo terzo...

Comunque sbaglio o lo stelvio è stato costruito proprio male?!

bellissimo il paesaggio naturale ma le infrastrutture che ci sono sono a dir poco sconce

complimenti!!!!!!!!!!!!!!!!!

mitico!
grazie per aver condiviso le foto e complimenti per il notevole sforzo!

A non saperlo, a prima vista sembrerebbe un posto abbandonato da anni e lasciato a se stesso. Immagini fantastiche, complimenti!

Si sembrano le immagini di Punta Indren ad Alagna!

Non è che le costruzioni sono "fatte male", ma ormai sono vecchie e le tecniche di costruzione degli anni 1960 per l'alta montagna non sono quelli di oggi. Il famoso "fungo" pare essere anni 70/80 ma invece è anni 60! Il "fungo" dal punto di vista tecniche costruttive è anche ben pensato.
Tante cose che si oggi si possono studiare allo Stelvio raccontano storie di pioniere di altri tempi, di giovani che all'inizio dello sci estivo lavoravano li su con tanta passione e ingegnosità. Sviluppavano idee adatte al luogo con le sue caratteristiche estreme, esperimentavano finché la soluzione era quella giusta.

Per mio giudizio non è il ritiro del ghiacciaio o la vecchiaia delle infrastrutture che marcano il declino, ma bensì tutt'altra cosa:
I giovani pionieri che hanno iniziato a sviluppare lo sci estivo si sono lasciati trainare dalla legge del mercato martellata nella nostra cultura:
Sempre espansione, più impianti, più posti letto, più affari, più soldi...
Ma infine per fare cosa? Che significa lavorare? Ma cosa sono gli obiettivi? Gestire alberghi da 400 posti apporta cosa al gestore o agli addetti? Spalmare il ghiacciaio con decine di impianti perché se ne bastano forse 3? Piantare una piscina a 3170m? Il Karaoke? Ma cosa?

Per me lo Stelvio è un buon esempio che mostra l'esagerazione della cultura che dell'obbligo d'espansione senza limiti...

Il passo stelvio ha sorpassato se stesso, oggi questi mega alberghi appaiano grotteschi, è vedendo le vecchie cartoline con i skilift che sembravano ad intralciarsi tra di loro fa pensare all'assurdità della nostra cultura.
Oggi non si sa più come gestire l'infrastruttura che non "risponde" più alle "esigenze" di oggi (cioe tutto bello, senza karaoke ma con centri di benessere incorporati, sauna non una sola ma una dozzina tra finlandese e buddhista ecc..
Non è che oggi siamo cambiati. Solo che allo Stelvio lo sforzo non rende più.

Lo Stelvio lo vedo anche come monumento di guardia, ben delimitato e chiaro, che dovrebbe fare pensare a quello che si fa oggi altrove: Non e mica dato per scontato che località come Ischgl o il Dolomiti Superski possano sempre espandere espandere le loro infrastrutture alberghiere e funiviarie (capacità orarie).
L'espansione senza limiti, che allo Stelvio venne praticata a velocità di luce 1970-1985, per forza di legge naturale porta al declino.

NB: La fune dello Geister pare scarrucolata lungo tutta la linea. Quasi sempre poggia sul perno che supporta i bilancieri, il che necessita lo scavalcamento della lastra di guida interna, movimento assai improbabile senza aiuto umano specialmente alle rulliere a doppio effetto (ultimo pilone, vedi fotgo) Mi pare che a fine stagione la fune viene poggiata in quella posizione per evitare che scarrucoli verso l'esterno cadendo a terra ecc...). Comunque di lavoro per rimettere in funzione i skilift c'è ne...

Grazie!
bellissimo report!
e purtroppo la tua analisi qui sopra è più che realista...

Sbaglio oppure alla funivia hanno lasciato gli adesivi del Ciampac?

No no, gli adesivi sono quelli della SIFAS, dello Stelvio.

Ottima analisi. Condivido.

Che bello !!!!!!!! Non penavo si potesse salire d'inverno :-) quanto ci avete messo ? Inizierò a fare scialpinismo solo per scendere dallo Stelvio in una fresca del genere :-)

guardate qui quanta neve all'interno (!!) della stazione d'arrivo del FUF: (foto presa da facebook dalla pagina di Umberto Capitani, SIFAS)

Chissà alla partenza che è scoperta...anche se pensandoci bene lì il vento la porta ma la porta anche via...