La realizzazione di un mezzo di trasporto alternativo alla pur piacevole, ma interminabile, camminata sotto le volte del porticato più lungo del mondo (km. 3,500 da Porta Saragozza al Santuario) risale ad un'epoca oramai lontana: l'ingegnere bolognese Alessandro Ferretti, che è senz'altro uno dei pionieri delle moderne tecniche di locomozione, studiò un progetto per l'installazione di una funicolare che, partendo dal Meloncello, doveva costeggiare il lunghissimo porticato fino ad arrivare alla chiesa in cima al colle. Il comune concesse di fare alcune prove, ma non se la sentì per dare il nullaosta per la realizzazione definitiva dell' impianto; allora il Ferretti si rivolse direttamente al ministero dei Trasporti ed ottenne un permesso provvisorio limitatamente al periodo di durata della Esposizione regionale del 1888 ai Giardini Margherita; purtroppo il decreto prefettizio con la concessione arrivò soltanto il 1.o agosto di quell'anno, a tre mesi dalla chiusura della grande manifestazione espositiva, e così la simpatica funicolare ebbe vita brevissima. Il 21 aprile 1889, fu fatto dal Ferretti un tentativo di ripresa dell'esercizio, ma il 25 luglio anche quest'ultimo esiguo periodo di attività ebbe termine.
Nel 1889 la motrice a vapore venne sostituita con un motore a scoppio di maggiore potenza e l'impianto riaperto il 21 aprile.
Il 9 giugno 1889 però a Mondovi, durante una prova di collaudo un po' troppo "spinta" e causata da un grave errore della commissione governativa di collaudo, causò la rottura della fune e la distruzione di entrambe le vetture, che si schiantarono una sull'altra contro la stazione di valle.
Questo grave incidente, seppur senza passeggeri a bordo, causò una brutta pubblicità alle funicolari e l'Ing. Ferretti decise di abbandonare l'impianto di Bologna, che venne smontato il 25 luglio 1889.
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