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LASA Funicolare del marmo e ferrovia marmifera

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  • Adriatic
    Novicius I
    • Dec 2011
    • 36
    • Verona

    #51


    Questa è la mappa della zona, ricavata dalle tavolette I.G.M. 1:25.000. Riporto un intervento che ho proposto, in buona parte, anche in un altro forum sui trasporti ferroviari, cui sono iscritto.

    Una teleferica, lunga m. 475 con 175 di dislivello, trasporta i blocchi di marmo dalla cava alla ferrovia superiore, lunga circa m. 1.900 e a scartamento metrico. La ferrovia superiore conduce fino al piano inclinato (sulla pianta è riconoscibile dal tracciato in linea retta), con scartamento di m. 2,5335, con un raddoppio a metà percorso per consentire l'incrocio tra i carri. E’ lungo circa m. 960 e supera un dislivello di m. 479. Il pianale è attualmente limitato (si fa per dire) a una portata massima di 18 tonnellate ed è azionato da un argano nella stazione a monte.
    La ferrovia inferiore, sempre a scartamento metrico, è lunga m. 800 e collega la stazione di valle del piano inclinato con lo stabilimento di lavorazione del marmo, situato nei pressi della stazione ferroviaria di Lasa (linea Merano – Malles Venosta); anche questa è a scartamento metrico, è lunga circa m. 800 e include un ponte in ferro sull'Adige.
    Si notano, dal basso verso l’alto, alcune cave di marmo e l’arrivo della teleferica, la ferrovia che conduce fino al piano inclinato, il percorso in linea retta del piano e l’arrivo agli stabilimenti nei pressi della stazione di Lasa.





    Il piano inclinato nel 1990 e in un'immagine d'epoca



    L’edificio a monte del piano inclinato che ospita il grande argano e l’arrivo della ferrovia dalle cave con un locomotore TIBB del 1930 (foto mie del 1990). All'epoca credo funzionasse ad accumulatori.

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    • Gozzy
      Habilis IV
      • May 2021
      • 308
      • colline del Canavese

      #52
      Il locomotore della foto, se non vedo male, ha il pantografo per la presa dalla linea aerea. Per cui nel 1930 funzionava ad accumulatori, poi è stato aggiornato credo... giusto?... Oppure ho preso una vaca per le bale?

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      • #53
        In origine funzionavano a batteria, poi con linea elettrica dal 1937, fino al 1997 quando la catenaria era ormai inutilizzabile per le frane e la vecchiaia; da quel momento si è passati ai generatori diesel.

        Si è andati sempre in peggio, tutto l'impianto che non è mai stato aggiornato con revisioni periodiche, ma ci si è sempre limitati a rattoppare il rattoppabile, l'esito poteva essere solo questo, si arriva ad un punto in cui si può solo sostituire tutto e le spese non lo consentono. Ho già detto tempo fa che "non si può pretendere che vada avanti solo a grasso e olio"

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        • andre72
          MODERATORE LOCALE
          • Nov 2005
          • 1796
          • Trieste

          #54
          Il problema sono le normative attuali, che non consentono di sostituire solo le parti usurate, operazione che potrebbe consentire di andare avanti all'infinito con la stessa infrastruttura e con lo stesso livello di sicurezza (comunque sufficiente a non avere mai fatto accadere alcun incidente in 90 anni di esercizio). Ovvio che se si obbliga a rifare tutto, sovradimensionando a tal punto da far decuplicare inutilmente i costi, useranno per sempre i camion qui come in qualsiasi contesto dove non sia possibile far accollare i costi superflui all'amministrazione pubblica.

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          • #55
            Non è un impianto CE e non è trasporto persone, per cui segue la direttiva dei macchinari industriali, bastava la classica manutenzione delle parti logore e la parte di sicurezza dell'azionamento elettrico come un nuovo motore; ci sono macchinari industriali di più di 100 anni ancora in funzione in molti opifici, adattati quel minimo per garantire almeno la sicurezza di chi ci lavora sopra.
            É chiaro che almeno i freni devono funzionare se non si vuole trovarsi il blocco di pietra al centro della valle, ma li non c'è il segno di nessun minimo ammodernamento, neanche degli anni 60 o 80.

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            • mmss
              Veteran IX
              • Nov 2008
              • 2362
              • Val Gardena

              #57
              Forse sapevano di essere agli sgoccioli e quindi non aveva senso investire.

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              • #58
                Possibile si ma non lo dicevano per marketing, vista la concorrenza con Covelano

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